COS'È
Il congedo di paternità è un periodo di astensione obbligatoria o facoltativa dal lavoro riconosciuto al padre lavoratore dipendente. Questo è:
- obbligatorio: a partire dal 2019, il congedo salirà a 5 giorni. Tale diritto si configura come un diritto autonomo rispetto a quello della madre e può essere fruito dal padre lavoratore anche durante il periodo di congedo obbligatorio post partum della madre. Per questa prestazione è necessario fare richiesta al datore di lavoro con un anticipo di almeno quindici giorni e non è prevista alcuna richiesta all’INPS.
- facoltativo: di uno o due giorni, anche continuativi, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Non è un diritto autonomo e comporta la rinuncia della madre ad uno, o a due giorni secondo la richiesta, del suo congedo obbligatorio.
A CHI SPETTA
Hanno diritto al congedo di paternità i padri, lavoratori dipendenti.
Inoltre tutti i padri lavoratori,compresi gli autonomi e quelli iscritti alla gestione separata, hanno diritto ad astenersi dal lavoro nei tre mesi successivi alla nascita del figlio nei casi di:
- morte o grave infermità della madre
- abbandono del figlio da parte della madre
- affidamento esclusivo al padre
Lavoratori Dipendenti
L’indennità giornaliera è pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera, percepita nel mese immediatamente precedente l’astensione dal lavoro.
Molti contratti collettivi prevedono a carico del datore di lavoro un’integrazione dell’indennità fino a raggiungere la normale retribuzione in costanza di rapporto di lavoro.
Lavoratori autonomi e parasubordinati
L’indennità spetta al padre lavoratore autonomo per il periodo che sarebbe spettato alla madre lavoratrice dipendente/autonoma, o per la parte residua, in caso di morte o di grave infermità della madre, di abbandono da parte della madre e in caso di affidamento esclusivo al padre. Il padre lavoratore autonomo deve presentare domanda telematica all’Inps.
Il diritto è esteso ai padri liberi professionisti nei casi in cui la madre sia morta, gravemente malata, abbia abbandonato il figlio o vi sia l’affidamento esclusivo al padre. La domanda deve essere inoltrata all’Ente competente che gestisce le forme obbligatorie di previdenza per i liberi professionisti.
Il padre lavoratore iscritto alla gestione separata ha diritto di astenersi dal lavoro nei tre mesi successivi alla nascita del figlio.
L’indennità, erogata direttamente dall’INPS, spetta nella misura dell’80% del reddito derivante da collaborazione a progetto e assimilata o derivante da lavoro libero professionale prodotto nei 12 mesi precedenti il periodo indennizzabile in relazione alla data presunta del parto.